mercoledì 14 dicembre 2011

Sutera mia



Quando sul mio sudor scende la sera,
e d’amati fantasmi il core preme,
sembianze, accenti sorgon ed il seme
io scorgo in te, o patria mia, Sutera.

Povera terra dove il tempo stagna
e solo sboccia d’amicizia il fiore.
Povera gente tra cui torna e muore
chi giovin si partì dalla Montagna.

Monte caro al mio cor, dove con Lei
seduto all’ombra dell’eterno pino
sognai la vita e mi parve un canto,

da tempo ormai lontan da me tu sei,
né più il mio amor, ahimè, mi sta vicino:
viver per me è ricordar soltanto.

                                Stefano Diprima  (1951)

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