mercoledì 14 dicembre 2011

A sera (dopo un giorno di caccia)



La notte al ciel rende le stelle,
intimità alla terra
ed in me il ricordo del lontano amore
rende più intenso.

Sull’erto sasso lottai col vento,
bevvi assetato al fonte,
all’ombra giacqui.
E desiai, per lei, la notte calma.

Ed or son qui, sol con le stelle
silenziose ed attente.
A lor confido della passione mia
tutto l’ardore.

“Fochi del ciel, esseri eterni,
vegliate voi il mio ben
e lieti sogni dalle armoniose sfere
a lei mandate”.

Taccio febbril, risposta attendo.
Stridon lontani i grilli.
Giù dal mister lento si move
un murmure sommesso
mentre del pin la cima
lenta acconsente.

                                      Stefano Diprima
                                                           1947

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