domenica 27 maggio 2012

Il capriolo ed i corvi.



  Sulle Alpi, nei pressi del monte Pelmo, vi era un piccolo paesetto con tanti bambini che spesso si riunivano in un campo per giocare sull’erba. Un giorno, mentre si riposavano scese verso di loro un capriolo che si avvicinò tanto che alcuni bambini lo poterono carezzare.  Alla stessa ora di ogni giorno avveniva l’incontro tra i bambini e il capriolo. Si sparse la notizia ed anche i bambini dei paesi vicini cominciarono a venire con i loro genitori per incontrare il capriolo che cominciò ad unirsi ai loro giochi. Era una cosa eccezionalmente bella.
  Si diceva che sulle montagne vicine e nei boschi limitrofi al campo dove i bambini giocavano con il capriolo, vi fossero anche dei lupi. Ma nessuno li aveva mai visti e, comunque, non disturbavano il capriolo.
  La presenza di quanti venivano ad incontrare il capriolo cominciò ad essere molto utile al  paesetto e aumentò il benessere dei negozi, dei bar, dei ristoranti. Tutti erano lieti e contenti.
  Il sindaco per fare l’interesse del paese mise delle guardie armate nei pressi di via Vat, dalla quale arrivava sempre il capriolo. Le guardie avevano il compito di proteggere il paese ed il capriolo dai lupi.
  Un giorno il capriolo non venne. I bambini aspettarono invano. Alcuni addirittura cominciarono a piangere.
   I genitori si mobilitarono ed iniziarono una ricerca nelle valli circostanti. Uno di essi vide dei corvi che mangiavano attorno a qualche cosa che non si vedeva bene cosa fosse. Si avvicinarono e videro che erano attorno alla pelle del capriolo che loro ben conoscevano.
  Andarono a parlare con il capo delle guardie, ma non ebbero alcuna risposta.
  Un bambino, figlio di una delle guardie, raccontò di avere mangiato della carne di capriolo ucciso dal padre. La notizia si sparse e così si capì che il capriolo era stato ucciso proprio da chi doveva proteggerlo.
  Il sindaco ed il capo delle guardie iniziarono ad indagare e si appostarono, non visti, su un colle vicino alla via Vat. Poterono così vedere che alcune guardie sparavano ai corvi a causa dei quali era stato scoperto che essi uccidevano i caprioli.
  Venne così a crearsi una situazione che ancora non è stata risolta:
     - i bambini non andarono più a giocare in quel campo;
     - i forestieri non vennero più nel paesetto ed in conseguenza si ridussero gli affari dei bar, dei ristoranti e
       dei negozi;
     -  il capo delle guardie fu costretto a dimettersi perché non solo non era riuscito a controllare il loro lavoro ma non aveva impedito che le guardie uccidessero il corvi;
     -  anche il sindaco si dimise perché non riuscì a licenziare le guardie infedeli in quanto esse erano state assunte con un contratto che non vietava espressamente l’uccisione dei caprioli e dei corvi;
     - anche molti cittadini di quel paesetto delle Alpi si trasferirono altrove e forse tra poco tempo il paesetto perderà l’autonomia amministrativa.
Stefano Diprima
27 maggio 2012




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